BITCOIN

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La notizia si riferisce a pochi giorni fa.

“Un imponente attacco informatico ha colpito numerose aziende ed enti pubblici in diversi paesi del mondo in particolare in Europa.

Secondo la notizia riportata dal Guardian i protagonisti delle azioni illecite sono stati degli hacker che hanno fatto andare in tilt i computer delle strutture di cura.

E’  comparso sui pc un messaggio di pop-up in cui si chiede agli utenti di pagare un riscatto di 300 dollari in bitcoin per riavere il corretto accesso al computer.

Se un cervellone anonimo manda in tilt un sistema a livello mondiale e per fermarsi chiede un riscatto di 300 dollari in criptovaluta ovvero bitcoin è chiaro che tale valuta – qualunque cosa essa sia – abbia un valore enorme.

Ma cosa sono esattamente i bitcoin ?

Il bitcoin è una moneta elettronica creata nel 2009, da un inventore noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto .

A differenza della maggior parte delle valute tradizionali Bitcoin non fa uso di un ente centrale: utilizza al contrario un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni e sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti funzionali come la generazione di nuova moneta e l’attribuzione di proprietà del bitcoin.

La rete bitcoin consente il possesso ed il trasferimento anonimo delle monete: i dati necessari ad utilizzare i propri bitcoin possono essere salvati su uno o più personal computer sotto forma di portafoglio “ wallet “ digitale o mantenuti presso terze parti che svolgono funzioni simili ad una banca.

In ogni caso i bitcoin possono essere trasferiti attraverso internet su chiunque disponga di un indirizzo bitcoin.

La struttura peer-to-peer della rete bitcoin e la mancanza di un ente centrale rende impossibile a qualunque autorità, governativa o meno, il blocco dei trasferimenti, il sequestro di bitcoin senza il possesso della relative chiavi o la svalutazione dovuta all’immissione di nuova moneta.

Il controvalore totale dell’economia bitcoin, calcolato a dicembre 2012, era di circa 140 milioni di dollari statunitensi, ad aprile 2013 saliva a 1,4 miliardi di dollari statunitensi, a novembre 2013 il tasso di cambio 1 bitcoin = 540 USD porta ad un valore complessivo di più di 6 miliardi di dollari statunitensi.

L’economia basata sui bitcoin è ancora molto piccola. Tuttavia i bitcoin vengono accettati sia per i servizi online sia per i beni tangibili.

E’ possibile inoltre acquistarli da altri grandi siti come Amazon o eBay attraverso alcuni intermediari.

Chiunque può controllare la catena dei blocchi detta Block Chain e osservare le transazioni in tempo reale.

Diversi servizi sono già disponibili per facilitare queste operazioni.

A differenza delle valute a corso legale i bitcoin hanno la caratteristica che nessuno può controllarne il valore a causa della natura decentralizzata del metodo di creazione della valuta.

In bitcoin la quantità di valuta in circolazione è limitata a priori, è perfettamente prevedibile e quindi conosciuta dai suoi utilizzatori in anticipo .

L’inflazione da valuta in circolazione non può quindi essere utilizzata da un ente centrale per redistribuire la ricchezza tra gli utenti.

I trasferimenti sono definiti come un cambio di proprietà della valuta e vengono effettuati senza la necessità di un ente esterno che debba fare da supervisore tra le parti.

Tale modalità di interscambio rende impossibile annullare la transazione e quindi riappropriarsi delle monete che hanno cambiato di proprietà.

Il client bitcoin trasmette la transazione ai suoi nodi più vicini che ne verificano l’autenticità e la disponibilità dei fondi e la ritrasmettono a loro volta ai nodi a cui sono connessi.

Il cambio con lo Yuan è attualmente fissato nel 21 % del totale delle operazioni di cambio della valuta cinese.

Tuttavia , tra i nemici politici del bitcoin, la Banca Centrale di Pechino ha vietato agli istituti di credito di garantire investimenti in Bitcoin o di investire in qualunque cosa abbia a che vedere con questa valuta, a causa dei rischi.

Non ha però esteso questo divieto ai privati.

Per quanto riguarda la legalità nessun Governo del Mondo ha dichiarato illegale bitcoin.

Estrarre, conservare, fare forex, inviare ricevere scambiare bitcoin per beni fisici o virtuali è legale a prescindere dalla clandestinità dei mercati in cui la moneta è coinvolta.

Una notizia molto sorprendente è che il più grande wallet di Bitcoin del mondo è l’FBI .

Grazie ai suoi sequestri conserva decine di milioni di dollari in valuta virtuale, una cifra così importante che sono preoccupati dallo scambiarla sul mercato.

E’ ancora valida una vecchia definizione di Bitcoin “ Bitcoin è come internet ma per soldi. “ !

Ma quanto vale tradotto in euro un bitcoin ?

Un bitcoin vale ad oggi 621 Euro ma in realtà con questa moneta è impossibile pensare ad una quotazione stabile.

In primis perché è una moneta molto nuova ed instabile, si basa sullo scambio di utenti senza alcuna regolazione.

Ogni volta che qualcuno intende comprare un bitcoin scambiandolo con lavoro od un bene decide autonomamente il suo valore.

Per l’acquisto di bitcoin in Italia se non si utilizza il canale del mining il modo più semplice è utilizzare del proprio denaro tradizionale nelle piattaforme di scambio.

A questo proposito si citano i siti BitStamp, le possibilità della tecnologia offerte da Postepay, ed il sito BitBoat, inventato dallo studente Thomas Bertani.

Si può dire a questo punto che bitcoin è la peggiore forma di risparmio e la più innovativa forma di investimento.

E’ uno strumento nuovo, sperimentale.

Affidargli i propri risparmi è decisamente sconsigliato.

In Italia sta nascendo Bitcoin Italian Foundation associazione che intende promuovere l’uso consapevole delle critto valute.

Notizia questa che dimostra come questa realtà dell’economia della rete sia ormai seria e complessa e meriti maggiori approfondimenti.

La valuta è distribuita come un software da installare in un certo numero di computer per poter poi operare da remoto.

La diffusione del bitcoin è stata rapida e legata a motivi finanziari ed ideologici.

Si pensava di poter creare una metaeconomia virtuale in cui le banche sarebbero risultate obsolete perché avrebbero permesso transazioni finanziarie tra cittadini senza alcun intermediario.

Per alcuni si chiama moneta virtuale mentre per altri è una valuta matematica.

L’agenzia delle Entrate per contro ha stabilito che, in quanto valuta, il bitcoin non è soggetta ad Iva ma le aziende devono portarla in bilancio.

Secondo altri il bitcoin è come l’oro non è una monta ma una commodity.

Secondo altri ancora il bitcoin è una company.

Una società, dunque, che ha aumento di capitale già deliberato.

A differenza di una commpodity come l’oro, che non ha una quantità certa e definita, del bitcoin sappiamo invece che l’estrazione si esaurirà nel 2040.

Inoltre la company ha una capitalizzazione, che si ottiene moltiplicando il numero di bitcoin per il loro prezzo.

Ad oggi la capitalizzazione dei bitcoin ammonta a 12,8 miliardi di dollari.

Altra caratteristica che rende simile ad una società il bitcoin, oltre agli aumenti di capitale progressivi nel tempo, è che svolge delle funzioni ben precise: quella di sigillo di operazioni digitali attraverso il ledger ( registro) della blockchain; e la funzione di sistema di pagamento.

Considerare il bitcoin una company avrebbe anche dei vantaggi fiscali.

Ma vediamo ora come funziona il sistema bitcoin.

Bisogna intanto chiarire il significato di termini come miner e wallet.

Per miner si intendono uno o più computer messi a disposizione della rete P2P ( rete di condivisione di file od, in questo caso , di bitcoin) per l’operazione di verifica di correttezza di un’operazione.

Per wallett si intende invece  il programma che permette di entrare nella rete bitcoin e contiene indirizzi e chiavi per effettuare le transazioni  economiche, cosa che fa del wallet una banca personale di bitcoin.

Possono essere installati sullo smartphone per piccoli pagamenti con QR Code e possono essere un servizio web o software.

Per usare i bitcoin è necessario avere una chiave di decrittazione, che si può ottenere nei wallet.

E’ questo un passaggio assai delicati dal momento che in questo frangente si possono intromettere gli hacker che possono rubare i codici.

Per poter spendere i bitcoin è necessario avere una chiave personale che porta all’indirizzo presso il quale è possibile effettuare una transazione.

Gli indirizzi sono sequenze alfanumeriche della lunghezza di circa 30 caratteri e ogni transazione viene archiviata in un apposito registro denominato “block chain”, utile a verificare che l’intera procedura sia andata a buon fine  e che il valore transitato sia stato effettivamente posseduto prima e depositato poi.

Se si vuole spedire o ricever bitcoin è necessario che chiave e indirizzo collimino.

Chiaramente perché avvenga una compravendita bisogna che le due chiavi ed i due indirizzi si conoscano.

Il peer-to-peer a questo punto, consente la transazione economica e la registra.

Ma vediamo ora quali sono i fattori che determinano il prezzo del bitcoin.

Essenzialmente il prezzo del bitcoin dipende dalla domanda e dall’offerta.

Ma nel fattore prezzo subentra anche il costo dell’estrazione, in gergo mining.

Se questo costo sal oltre il valore del bitcoin, o scende al di sotto del costo dell’estrazione, i miner perdono d’interesse e si riduce così la potenza di calcolo.

I wallet che detengono i bitcoin stanno crescendo, aumentando cos’ la domanda.

L’elemento più importante è che il protocollo resta stabile: non è necessaria la banca centrale, le regole esistono in modo chiaro e trasparente e soprattutto non cambiano.

Ma vediamo anche come funziona la block chain.

La quantità di bitcoin distribuita in base al protocollo, ad un certo punto si dimezza.

A numeri di blocchi prefissati, si assiste ad un tempo di dimezzamento di 4 anni.

L’ultimo dimezzamento è avvenuto il 09.07.2016, il prossimo è previsto per il 02.07.2020.

Ogni due settimane il sistema aggiusta la difficoltà del problema matematico da risolvere.

All’interno di ogni blocco che si viene a creare, vengono sigillate la transazioni.

Si tratta di pagamenti o contratti per i quali i miner si fanno in genere pagare una commissione.

Una volta risolto il problema matematico il miner riceve 12,5 bitcoin oltre alle commissioni.

Esiste un unico caso in cui il bitcoin potrebbe non salire, ovvero quanto la commissione per la soluzione del problema matematico è molto elevata.

Se invece la parcella è bassa, il valore del bitcoin deve salire perché il suo guadagno è dimezzato o ridotto.

I blocchi vengono costruiti per proteggere le transazioni.

La sicurezza della criptovaluta, infatti, viene messa a repentaglio se qualcuno ha più del 51 % della potenza di calcolo, e potrebbe manipolare il registro digitale.

Alcune notizie sorprendenti sui bitcoin.

L’Università di Cipro accetta sin dal 2013 la criptomoneta per il pagamento delle tasse universitarie ma, soprattutto, l’assenza di un ente centrale ( la banca per intenderci) rende impossibile a qualunque autorità, governativa o meno, il blocco dei trasferimenti, il sequestro di bitcoin o persino la svalutazione dovuta all’immissione di nuova moneta.

E’ bene sottolineare come questo sistema non sostituirà mai – sostengono gli esperti – quello del denaro tradizionale, ma è destinato ad imporsi come sistema parallelo i pari entità.

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